Sono ormai circa 20 anni che si parla di riforma pensionistica: TFR, TFS, fondi di categoria, contributi datoriali, trasferimenti, DEDUCIBILITA’ (NON DETRAIBILITA’ come spesso ancora sento!!!) e chi più ne ha più ne metta!…
La domanda che però rimane un pò senza risposta da sempre è: “ma converrà veramente questa previdenza integrativa??…”.
In effetti, negli anni che si sono susseguiti dopo le varie riforme, le domande sono rimaste bene o male sempre le stesse, ma prestando un pò di attenzione si possono suddividere per profilo.
Anche se la matrice di tutte resta la “convenienza”, si può osservare come questa assuma diverse “forme” a seconda del soggetto.
Esaminiamo sinteticamente 2 profili che a volte mi capita di incontrare nell’ affrontare il tema della riforma pensionistica.
- Esiste la persona che effettua le sue scelte di investimento in funzione del solo rendimento e quindi generalmente mi pone questa domanda: “si ma questa previdenza quanto mi rende?…dopo che ho versato quanto mi date?”
Bene, sappi che questo modo di scegliere gli investimenti è quello che ti pone meno al sicuro dai rischi, non solo finanziari. Nello specifico, e senza entrare nei particolari che magari affronteremo in un altro articolo, la previdenza integrativa puoi costruirla con modalità “garantita” o modalità più o meno speculativa.
Questo avviene nel primo caso scegliendo delle gestioni separate che garantiscono il capitale e quindi i tuoi soldi non subiscono alcuna oscillazione dipendente dalle variazioni di mercato.
Nel secondo caso investendo i tuoi soldi in fondi, che a seconda del tuo profilo di rischio, possono essere più o meno speculativi. Di conseguenza il tuo capitale si lega alle variazioni di mercato.
Maggiore è il rischio, maggiore è la POTENZIALE resa, ma maggiore è anche la potenziale PERDITA!
Quindi è intuitivo pensare che se si tratta di capitale garantito avrò un rendimento della gestione separata che rispecchierà molto fedelmente l’ andamento del BTP. Mentre se si tratta di fondi allora il rendimento sarà figlio non solo del mercato di riferimento in cui avrò investito, ma anche del momento (timing di ingresso) in cui sarò entrato.
In ogni caso per questo profilo non esiste alcuna valutazione di obbiettivo e di risparmio fiscale dell’ operazione e di conseguenza è il soggetto che il più delle volte non riesce a cogliere le virtù di un investimento che realmente possa essergli utile, restando facile preda delle promesse di rendimento .
- L’ altro profilo che frequentemente mi capita di incontrare è quello definito come “tecnico dei massimi sistemi”. Solitamente mi pone domande del tipo : ” Alla luce di come si stanno ponendo le cose in Italia crede ancora che le pensioni potranno essere pagate? E se non pagano quelle statali figuriamoci quelle private! “
Devo dire subito che anche questo è un profilo che NON AGISCE. Si pone molte domande, ma per sfuggire a quella che è una valutazione necessaria che lo riguarda: il suo tenore di vita futuro. E allora inizia con l’ affidabilità dello Stato, delle banche e delle assicurazioni…se poi và a briglie sciolte procede anche con le case farmaceutiche, il Vaticano e i poteri occulti della massoneria.
Mi dirai:“Guarda che è vero, esistono!” Ed io ti risponderei : ” SI ESISTONO, MA COSA C’ ENTRA CON IL PRENDERE UNA DECISIONE PER IL TUO FUTURO E CHE SPETTA SOLO A TE??!!!”.
Scusa la schiettezza, ma sono stanco di vedere le persone spostare il livello di attenzione dei propri problemi sempre più in alto e lontano da quella che è la propria sfera d’ azione aspettando che qualcun altro trovi la soluzione al posto loro. Comincia a individuare il tuo problema specifico e vedrai che il più delle volte la soluzione dipende dalle tue scelte d’ azione e non dai “massimi sistemi”.
Giunti a questo punto voglio focalizzarmi su ciò che mai, dico mai, mi viene chiesto sulla riforma della previdenza.
Si tratta del principio di REVERSIBILITA’ della prestazione pensionistica al coniuge.
In sostanza: cosa avviene alla mia pensione se muoio mentre sono ancora in servizio?
Questo che stò per spiegarti è il vero aspetto negativo della riforma previdenziale, dal quale DEVI ASSOLUTAMENTE PROTEGGERTI prima ancora di pensare alla previdenza integrativa.
Se vuoi continuare a pensare che è meglio spendere i soldi ora perchè poi dopo chi lo sà se campi, allora voglio invitarti a fare questa riflessione: non sai quanto durerà quell’ “ora”, quindi se un minimo di risparmi non li hai, dubito che tu possa vivere decentemente .
Fatta questa riflessione, vediamo qual’ è l’ aspetto “oscuro” di questa riforma pensionistica.
Generalmente si affronta la previdenza avendo come obbiettivo il mantenimento dello stesso tenore di vita del nucleo familiare anche quando il lavoratore andrà in pensione. Come saprai ormai sono solo gli ultimi highlander ad andare in pensione con il vecchio sistema retributivo e che vedranno la loro pensione sostanzialmente invariata rispetto al loro ultimo stipendio. Per tutti gli altri il tempo trascorso nel sistema contributivo è da un lato nemico perchè và a creare uno scompenso tra ultimo stipendio e prima pensione; dall’ altro invece un amico, se si è pensato a costruire una previdenza integrativa.
Ci si dimentica, però, di quello che può accadere al nucleo familiare nel caso in cui venisse a mancare il lavoratore ancora in servizio. I casi sono 3:
- se il lavoratore deceduto ha moglie e 2 o più figli, allora verrà erogata una pensione ai superstiti pari al 100% della pensione di invalidità.
- se il lavoratore deceduto ha moglie ed 1 solo figlio, allora verrà erogata una pensione ai superstiti pari all’ 80% della pensione di invalidità.
- se il lavoratore deceduto ha moglie e nessun figlio, allora verrà erogata una pensioni al superstite pari al 60% della pensione di invalidità.
Hai notato che si parla di invalidità e non di vecchiaia??? Se lo hai notato hai appena scoperto la “parte sommersa” dell’ iceberg della riforma pensionistica. Infatti la pensione di invalidità ha delle differenze, rispetto al tuo stipendio, molto più elevate che nel caso della pensione di vecchiaia.
Per darti un’ idea : un dipendente con un reddito di 30.000 eur avrà una pensione di vecchiaia di circa il 30% in meno del suo stipendio e la sua pensione di invalidità sara di circa l’ 85% in meno del suo stipendio. Su questo 85% bisogna calcolare le percentuali che ti ho indicato nei 3 punti sopra a seconda del caso.
Mi domando come possa vivere una famiglia nel caso si verificasse una situazione del genere?!
SEI ANCORA CONVINTO DI POTER AFFRONTARE CON LEGGEREZZA E STUPIDA SUPERSTIZIONE QUESTO PROBLEMA??
LA SOLUZIONE???
GARANTIRE UN FORTE CAPITALE ALLA TUA FAMIGLIA NEL CASO SI DOVESSE VERIFICARE QUEL TRAGICO EVENTO.
SE BASTASSERO IMPORTI MODESTI PER AVERE QUESTA SICUREZZA, IN QUALE PROFILO TI COLLOCHERESTI: QUELLO DI CHI AGISCE O QUELLO DI CHI PARLA ???
Se ti avrò solo per un attimo indotto a riflettere su questo aspetto “oscuro” della riforma pensionistica, avrò raggiunto il mio scopo.
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A presto