La previdenza complementare non mi consente di avere tutto il capitale quando andrò in pensione.

By | 21 Ottobre 2017

burn-money-1463224_960_720Oggi ti trovi a dover rispondere ad una domanda problematica.

Quale domanda?…

Mettiamola così: da circa un ventennio un pensiero si è affacciato come un’ ombra funesta sul tuo orizzonte.

Questo pensiero col tempo si è concretizzato in una realtà.

All’ inizio della tua carriera lavorativa nulla ti induceva a credere che le cose sarebbero un giorno cambiate.

Da decenni si andava in pensione con lo stesso valore dell’ ultimo stipendio.

Vedevi, anno dopo anno, i tuoi colleghi più anziani andare in pensione felici e ricchi di entusiasmo per la nuova vita che stava per iniziare e soprattutto per quella di sacrificio che stavano lasciando.

Addirittura, per un certo periodo della tua giovane carriera, avevi potuto incontrare i colleghi che con non più di 20 anni di servizio andavano in pensione e potevano così avviare nuove attività grazie alla giovane età.

Non sapevi e non potevi immaginare che quel sistema pensionistico così “generoso”, sarebbe diventato la causa dei tuoi problemi futuri, non solo da pensionato, ma anche da lavoratore.

Infatti con il passare del tempo hai assistito alle diverse norme e finanziarie che avevano il compito di andare a “ritoccare” un sistema che mostrava i primi segni di sgretolamento.

A dire il vero il sistema era stato ben studiato, ma si poggiava sul principio che i lavoratori dovevano essere in numero maggiore rispetto ai pensionati.

Quindi, complici i baby pensionamenti ed un sistema economico basato sulla spesa pubblica, le garanzie sulle pensioni sono andate via via scemando, arrivando alla prima riforma pensionistica che ha introdotto il concetto del sistema contributivo.

Con questo sistema non è più lo Stato ad occuparsi pienamente della tua pensione, ma una fetta sempre più importante viene demandata alla tua capacità di accumulare un capitale per la pensione.

I benefici del passaggio a questo sistema non li hai ancora visti, ma sicuramente hai fatto esperienza degli svantaggi: molto probabilmente avrai avuto qualche collega che è andato in pensione con meno del suo ultimo stipendio.

Devo dirti che purtroppo il passare del tempo peggiorerà sempre più questo divario a discapito dei più giovani.

Per darti un’ idea più concreta di ciò, immagina cosa sarà la tua vita da pensionato con circa il 30% in meno rispetto allo stipendio.

Questo nella migliore delle ipotesi visto che i più giovani avranno una maggiore scopertura.

Immagina come cambierà il tuo stile di vita se da un mese all’ altro ti ritroverai a passare da uno stipendio di 2.000 eur  ad una pensione di 1400 eur…nel migliore dei casi.

Vogliamo fare insieme due conti della serva?…

  • Potrai permetterti ancora di mangiare una pizza fuori con la tua famiglia con la stessa frequenza?

  • Continuerai ad andare in vacanza con la stessa serenità di prima?

  • Con l’ ingresso nel mondo del lavoro che avviene sempre più tardi e sempre più all’ estero, sarai in grado di sostenere i tuoi figli così come i tuoi genitori hanno sostenuto te?

  • Come farai a sostenere le spese sanitarie con un sistema che è sempre più a pagamento? Le analisi del sangue prima non le pagavi ora si…sono aumentate le donazioni non per spirito di umanità, ma perchè  consentono di avere le analisi gratuite. Gli anziani ricorrono sempre più al pronto soccorso per ricevere prestazioni che altrimenti pagherebbero.

Sono domande che ti impongono delle azioni concrete che non puoi più rimandare.

Certo puoi sempre mettere la testa sotto la sabbia e far finta di niente, sperando che lo Stato prima o poi si ricordi te…

Per verificare quello che stò dicendo ti basta controllare un semplice e unico dato: il DEBITO PUBBLICO.

Se sei un padre di famiglia sai certamente che i debiti puoi farli fino ad un certo punto, altrimenti si supera il punto di non ritorno.

Se sei un padre responsabile sai anche che se fai i debiti si deve tirare la cinghia su tutto il resto perchè o aumentano le entrate oppure si devono diminuire le uscite .

Quindi se uno Stato non ha più i numeri per sostenere certe spese, indovina che cosa farà???…Esatto , riduce le spese!!!… e purtroppo una certa dottrina economica nella quale siamo totalmente immersi, vuole che le spese da ridursi siano pensioni,  sanità e stipendi.

Fin qui abbiamo sviscerato il problema sotto alcuni aspetti, ora cerchiamo di vedere quali soluzioni abbiamo sul tavolo per fronteggiare questi cambiamenti sociali.

Per l’ aspetto pensionistico, quello che principalmente stiamo analizzando, possiamo contare su due soluzioni. Poche o tante non importa, queste sono e su queste dobbiamo ragionare .

Mi piacerebbe dirti che il mercato offre di più, ma al momento tutto ciò che troverai sarà sempre riconducibile a queste due forme. Ciò che potrà cambiare sarà tutto il  “confezionamento”  preparato ad arte, ma la sostanza resterà  la stessa.

Quindi o fai:

  • un piano di accumulo  azionario che la tua banca o il tuo promotore ti consiglieranno visto il lungo orizzonte temporale e le provvigioni che andranno a guadagnare

  • oppure fai un piano pensionistico .

Vuoi sapere quale dei due scegliere?

Non ti dirò io cosa fare, non è la modalità che ho scelto per svolgere la mia professione, ma sicuramente ti fornirò tutti gli elementi per darti supporto  in questa valutazione.

Iniziamo ad analizzare il meccanismo del piano di accumulo: che cosa è e come funziona.

Si tratta di un prodotto azionario con una composizione più o meno azionaria.

Il capitale è garantito?

ASSOLUTAMENTE NO.

Il capitale che investi in un fondo comune di investimento, con la modalità dell’ accumulo periodico, non solo non ti garantisce il capitale , ma risente delle oscillazioni di mercato. Vedrai quindi il tuo patrimonio oscillare in positivo e in negativo.

Quando l’ oscillazione del prezzo è negativa, hai il vantaggio di poter comprare le quote ad un prezzo più basso e quindi vedi crescere il tuo patrimonio quando il prezzo delle quote sale.

Se sei disposto a vedere oscillare il tuo patrimonio nell’ incertezza che un domani questo sia maggiore dell’ importo versato, allora puoi tentare questa strada.

Ti consiglio di perseguirla solo se il suo profilo di rischio è adeguato.

L’ industria finanziaria ne ha concepito un nuovo tipo chiamato PIR (piano di investimento di risparmio) che ha la caratteristica di farti risparmiare l’ imposta sui guadagni EVENTUALI che avrai ottenuto al termine della durata del piano.

Ciò si traduce nel beneficio di ottenere un guadagno interamente esentasse.

Il vincolo da considerare è che il sottoscrittore non può disporre dei suoi soldi per tutta la durata del piano.

Ricorda però che non ci sono guadagni garantiti, quindi potresti arrivare alla scadenza del piano ed essere anche in pareggio o in perdita rispetto ai soldi che hai versato per tutta la durata del piano.

Alla scadenza del piano potrai prelevare senza alcuna limitazione.

Vediamo ora il secondo prodotto: il piano pensionistico individuale (PIP).

Questo strumento sfrutta i benefici della riforma pensionistica, ma porta con se anche dei limiti.

Vediamo le sue caratteristiche:

  • Ti consente di versare liberamente quando vuoi, non sei vincolato ad osservare delle scadenze, decidi tu quando vuoi fare il versamento.

  • Puoi versare quanto vuoi senza alcuna imposizione, sei tu a decidere in funzione delle tue possibilità.

  • Puoi decidere di non versare più o di non versare per un periodo e poi riprendere, decidi tu cosa fare ogni volta e senza limitazioni.

  • Puoi decidere di programmare i tuoi versamenti senza la necessità di attivare un rid.

  • Tutto ciò che versi nell’ arco di un anno, ti consente di ottenere nell’ anno successivo, un recupero IRPEF nella busta paga di luglio.

Facciamo un esempio:

  • verso 5000 eur entro la fine del 2017.

  • a luglio 2018 ricevo in busta paga il recupero IRPEF .

  • L’ importo del rimborso IRPEF sarà calcolato così: si prende l’ aliquota massima IRPEF e si moltiplica per quello che ho versato nel piano pensionistico, quindi se ho un’ aliquota al 38%, sarà ===>>> 38% * 5000 = 1900 eur…questo è l’ importo che ti troverai nella busta paga di luglio!

Non male vero?…considerando quanto rendono oggi i soldi in banca, direi che per una volta sono state fatte le cose per bene.

Potresti pagarci l’ assicurazione dell’ auto o andare in vacanza!

Riprendiamo con il resto delle caratteristiche…

  • I soldi che versi possono essere a capitale garantito oppure essere investiti in profili più dinamici, è una tua scelta

  • Le tasse che pagherai sui soldi che avrai accumulato nel piano pensionistico, saranno nettamente agevolate rispetto alle tasse che pagherai sulla tua liquidazione. Ed in più tenderanno ad abbassarsi ulteriormente con il passare del tempo.

  • Puoi richiedere una parte dei tuoi soldi solo dopo che saranno trascorsi 8 anni, a meno che non si tratti di spese sanitarie, o ti sia stata attribuita una invalidità o tu sia diventato disoccupato . In questi casi puoi richiedere subito una parte del tuo capitale o tutto il capitale.

  • Quando andrai in pensione potrai ritirare il capitale secondo le seguenti modalità: tutto in forma di rendita oppure il 50% in forma di rendita e 50% in forma di capitale.

Su questo ultimo punto ho la possibilità di sfatare il luogo comune che ho scelto come titolo di questo articolo.

Avrai sentito più volte dire che la previdenza complementare non consente il rimborso di tutto il capitale quando arrivi alla fine. E questo non è del tutto errato, ma…non è del tutto così.

Infatti puoi ottenere il rimborso del capitale, secondo la norma, se il valore del tuo montante (capitale + interessi), è al disotto di 69.000 euro. Questo limite deriva dal fatto che la rendita non deve essere al disotto della pensione sociale minima.

Se invece dovessi accorgerti che all’ avvicinarsi della pensione il tuo capitale è al disopra della soglia dei 69.000 euro, puoi fare dei prelievi qualche anno prima che sono consentiti dalla norma per una percentuale del 30% all’ anno .

In tal modo, avendo ridotto il capitale sotto la soglia dei 69.000 euro, potrai ricevere per intero il tuo capitale .

Questo ed altri punti possono offrirti concreti benefici in un panorama in cui non abbondano gli strumenti a favore dei risparmiatori.

Chiedimi perciò liberamente qualsiasi chiarimento e sarò felice di risponderti.

 

 

 

 

 

 

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