L’attuale condizione di mercato, spinge ancora una volta il risparmiatore italiano verso il baratro emotivo dell’incertezza.
Ciò avviene ripetutamente e ciclicamente a causa della bassa qualità delle informazioni “somministrate” attraverso i vari mezzi di comunicazione.
Questa bassa qualità informativa, è tanto più bassa quanto più pone il risparmiatore nell’incapacità di agire per la tutela del proprio risparmio sulla base di tali informazioni.
Fin quando il risparmiatore delegherà questa importantissima funzione al settore bancario, non potrà gestire al meglio i propri soldi.
Le banche non costituiscono la difesa del risparmio italiano, così come invece prevede la nostra COSTITUZIONE.
Piuttosto lo è un risparmiatore ben informato e consapevole.
Il settore bancario deve essere inteso dal risparmiatore come un possibile partner di investimento che potrebbe avere soluzioni di investimento interessanti, ma anche non averle.
Va totalmente ribaltato il concetto di risparmio/banca . Le due cose non vanno a braccetto.
Possono essere totalmente slegate.
Posso gestire i miei soldi senza l’utilizzo dei prodotti bancari tradizionali.
Fin quando il risparmiatore non compirà la sua evoluzione verso un profilo da investitore consapevole, sarà sempre succube delle speculazioni bancarie.
A presto!