ATTENZIONE: prelievo forzoso dei tuoi soldi, ti conviene sapere che…

By | 1 Dicembre 2015

 

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  • ORE 8:45

    appuntamento con un consulente di una nota banca italiana.

    Periodicamente svolgo un giro tra le varie sedi di banche, compagnie assicurative e posta per essere preparato sui nuovi prodotti della concorrenza, ma soprattutto con quali modalità vengono proposte….purtroppo non ho mai una sorpresa, ma la solita drammatica certezza.

Torniamo all’ appuntamento. Vengo ricevuto dopo 20 min di attesa… mi chiedo che senso ha dare un appuntamento se comunque esiste una fila….ma non voglio portare acqua al mio mulino e quindi continuo con il mio racconto. Il consulente mi fà accomodare nel suo ufficio e mi chiede di cosa ho bisogno.

Spiego che ho bisogno di uno strumento per la gestione dei miei risparmi e che vorrei accantonare delle somme per mio figlio che ha 4 anni, ma vorrei farlo con dei vantaggi concreti e senza rischio di perdere il mio capitale.

Il consulente, ascoltate le mie parole, senza pormi alcuna domanda di approfondimento per capire quali potessero essere i miei bisogni, mi propone un portafoglio composto da obbligazioni e azioni della stessa banca in modo, dice lui, che il denaro sia BEN DIVERSIFICATO. GIUSTO.

Il mio professore spiegava la diversificazione con l’ esempio dell’ ascensore: “è meglio che il tuo ascensore sia legato a 4 cavi oppure ad 1 ?” . Rende subito l’ idea vero? … bisogna però fare attenzione a come la si utilizza, perchè i 4 cavi potrebbero non essere d’ acciaio. Rendo l’ idea?? Allora cosa c’ è che non và???       Te lo spiego. Vediamo cosa accade se compro uno degli strumenti finanziari consigliati:

 

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  1. Se compri azioni diventi SOCIO della società che ha emesso il titolo .                                                             Questo ti lega a filo diretto con l’ andamento del titolo e quindi il tuo capitale sarà legato alle vicende di quella società. “Posso perdere tutto il capitale se compro azioni?” …..                                                                                                                                                                                                                 ASSOLUTAMENTE SI. Stampalo nella mente. E’ così, senza se e senza ma. Lo prevede il codice civile. ===>>> SEI SOCIO!… nella buona e nella cattiva sorte. Quindi capisci bene che  questa soluzione non è assolutamente adatta a chi vuole proteggere il proprio patrimonio.
  2. Se invece compri obbligazioni diventi CREDITORE della società che ha emesso quel titolo.      La tua posizione cambia completamente rispetto al caso precedente. Infatti il tuo capitale è garantito alla data di scadenza (E SOLO ALLA SCADENZA!) dalla società che ha emesso il titolo. Se la società cade in stato di insolvenza, i tuoi soldi saranno i primi ad essere rimborsati dopo la conclusione delle procedure fallimentari. Questo tipo di garanzia non è prevista per il caso precedente dove invece hai comprato una porzione del patrimonio della società.

Ora magari stai pensando che questo è lo strumento che fà per te, visto che vuoi avere il capitale garantito! Ma in realtà nelle sue caratteristiche nasconde alcune insidie. Vediamo quali:

  • il rimborso del capitale che hai sottoscritto è garantito dalla società, non dallo Stato o da un organo sovranazionale (ad esempio la BCE). Quindi il termine garantito deve spingerti sempre a porti questa domanda : garantito da chi??? ….credo che per te sia più importante l’ effettiva affidabilità del debitore rispetto alla “promessa” di rimborso dei tuoi soldi.
  • il capitale è garantito solo alla scadenza, quindi significa che fino a quella data i tuoi soldi saranno sottoposti alle oscillazioni di mercato. Di conseguenza nel caso tu ne avessi bisogno potresti trovarli in una situazione di guadagno o di perdita. Tutto dipenderà dal prezzo di mercato: se il prezzo di mercato sarà superiore al prezzo di acquisto avrai un guadagno, se invece il prezzo di mercato si troverà al disotto del prezzo di acquisto, allora avrò una perdita.

Per chiudere il cerchio è necessario che tu conosca una tecnica spesso usata dal sistema bancario per proporti soluzioni d’ investimento e che molto probabilmente useranno anche il tuo direttore o il tuo promotore finanziario. Stò parlando della famosa “analisi dei mercati”.

Hai mai notato che quando devi sottoscrivere un investimento il mercato ti viene presentato sempre in fase di crescita e quando invece i tuoi investimenti sono in perdita il mercato è in fase di ripresa???

Se hai risposto si, fai attenzione, perchè molto probabilmente ti è stato proposto o sei in possesso di un investimento non proprio in linea con il tuo profilo di rischio. Infatti devi sapere che maggiore è il rischio dell’ investimento e maggiore è il guadagno per la banca, quindi fatti una domanda molto semplice quando sarai dinnanzi al tuo direttore o promotore: questa soluzione d’ investimento che mi propone è in linea con il mio profilo di rischio?

Può sembrarti una domanda scontata, ma ti  assicuro che non lo è. Infatti si continuano a sottoscrivere prodotti con un profilo di rischio più alto rispetto a quello reale dell’ investitore. Purtroppo, ancora oggi, dopo le varie crisi di mercato e le bolle speculative, il rendimento ha sempre il suo fascino maledetto.

Il rendimento, per l’ investitore, è come quell’ uomo che si innamora della donna che lo farà soffrire con certezza matematica, ma comunque decide di buttarsi ai suoi piedi.

Il sistema bancario conosce MOLTO bene questo tuo punto debole e lo utilizza con grande maestria per portarti verso il suo obbiettivo. E’ come un pendolo con cui ipnotizzarti. Sà molto bene che difronte al rendimento l’ investitore perde completamente la lucidità .

Infatti, sotto l’ incantesimo dei rendimenti futuri allettanti, l’ investitore perde la capacità di osservare altri rischi cui è soggetto il suo patrimonio, ad esempio il trattamento fiscale in caso di successione, oppure il trattamento fiscale sulle eventuali plusvalenze o ancora la protezione dalle oscillazioni di mercato ecc. ecc.

In ultimo devi considerare un ulteriore e nuovo elemento che il tuo patrimonio ha annoverato nelle fila del nemico grazie alla direttiva comunitaria n. 2014/59/UE, meglio conosciuta come direttiva “salva banche”.

Si tratta di un nuovo principio: il Bail- In. Questo principio stabilisce che i titolari di un rapporto con la banca, secondo l’ elenco degli strumenti riportato più in basso, si fanno carico di una parte del costo di salvataggio di una banca in crisi.

  • Bail-in significa che i creditori di una banca sottoposta a liquidazione coatta amministrativa saranno coinvolti nelle perdite e che quindi non sempre i tuoi soldi sono al sicuro.
  • in caso di liquidazione coatta amministrativa della tua banca, il “prelievo forzoso” provocato dal   Bail-in, riguarderà solo il saldo del conto corrente per la parte eccedente 100.000 euro
  • il default della banca provocherà la perdita integrale dei soldi investiti in azioni della stessa, in obbligazioni subordinate e – forse -anche quelle senior.

Con quale ordine può accadere tutto ciò? Vediamolo di seguito:

  1. AZIONISTI

  2. OBBLIGAZIONISTI

  3. CREDITORI NON GARANTITI

  4. DEPOSITANTI (esempio i titolari di conti corrente!)

Potresti essere soggetto a prelievo forzoso da Bail-in solo in questi casi:

  • la banca di cui sei cliente è sottoposta a liquidazione coatta amministrativa. Se i tuoi soldi sono depositati sul conto corrente ed eccedono il limite di 100.000 €, allora quell’ eccedenza sarà sottoposta a prelievo forzoso secondo le modalità previste.
  • hai investito in obbligazioni bancarie emesse da una banca  sottoposta a liquidazione coatta amministrativa che potrebbe anche non essere la tua nel senso che hai solo i bond di quella banca ma non un conto presso di essa)
  • ha investito in azioni di una banca sottoposta a liquidazione coatta amministrativa.

Ora ti sarà venuta spontanea la seguente domanda: “ma esistono già oggi delle banche potenzialmente sottoposte a tale procedura di prelievo forzoso???”

La risposta è si.

Tra i vari istituti di credito che compongono il “variopinto” panorama bancario italiano troviamo alcuni nomi molto conosciuti per la loro storicità, come ad esempio Banca Marche, Banca popolare dell’ Etruria, Banco popolare di Vicenza, Cassa di risparmio di Ferrara ecc., ecc.

Và comunque detto che la direttiva europea prevede l’ intervento di un fondo di risoluzione a livello nazionale (può assumere fino al 5% delle perdite) e un fondo di risoluzione europeo  chiamato SRF (Single resolution fund) entrambe costituiti con i versamenti delle banche . Il fondo europeo sarà tuttavia a regime soltanto tra 10 anni di versamenti da parte delle banche (circa 55 miliardi di euro).

Ora sai quali pericoli può correre il tuo denaro scegliendo uno strumento sbagliato.

Scegli un professionista serio e non un ciarlatano di rendimenti.

 

Se vuoi ricevere un’ analisi TOTALMENTE GRATUITA della tua situazione, non basata su opinioni o considerazioni commerciali, ma su un metodo SCIENTIFICO, puoi contattarmi via cell. al 366.3344865 o via mail al cristian.paolillo@risparmioeprotezione.com

 

Buona riflessione e buona azione.

 

 

 

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