Dopo tante informazioni raccolte in giro tra giornali, riviste , internet , banche, assicurazioni, promotori e poste, potresti avere le idee molto confuse sul tema della previdenza complementare . Figuriamoci rispondere alla domanda del titolo di questo articolo.
Chi segue questo blog ha già una base di informazioni concrete che possono dargli una visione chiara sul da farsi, ma una volta compreso cosa fare, bisogna anche capire e aver chiaro quali strumenti utilizzare.
Quindi, se hai capito che la previdenza integrativa è una tua priorità, visto che percepirai circa il 40% in meno rispetto al tuo stipendio, (questo nella migliore delle ipotesi!), allora ti faccio i miei complimenti per aver superato il primo muro culturale che esiste nel nostro paese rispetto ad altri paesi europei.
Passiamo alla fase due, cercare uno strumento che ti aiuti a costruire la tua pensione e che contestualmente offra un serio vantaggio fiscale.
In questo articolo mi sono dedicato ad esaminare le due soluzioni più proposte sul mercato assicurativo e bancario: il PIP (piano individuale pensionistico) e il FIP (forma individuale pensionistica).
Il mercato (quando scrivo mercato intendo i distributori, ossia banche, assicurazioni e poste,) ci presenta il FIP come la formula migliore da utilizzare per la costruzione della pensione. La motivazione è che rispetto al PIP non presenta costi.
Esiste una regola che devi imparare da subito per salvarti in generale da brutte sorprese:
zero costi può voler dire più vincoli, meno garanzie o bassa qualità.
Quindi se sei un cacciatore di prodotti a basso costo fai molta attenzione. Anche perchè molto spesso si sceglie di considerare il prezzo come unico parametro per non approfondire le altre caratteristiche. Diciamo che è un parametro molto semplicistico, molto approssimativo e che potrebbe portarti brutte sorprese.
Quindi quando ti viene proposta qualsiasi soluzione, chiedi subito a chi ti sta presentando il prodotto gratuito o a basso costo, quali sono i vincoli e le garanzie.
Altra regola da tener presente nella selva del mercato è la seguente:
quando il prodotto che acquisti ha una soglia di accesso bassa o inesistente, stai acquistando un prodotto di bassa gamma, preconfezionato e con condizioni standard.
Questa regola mi porta a farti 4 domande:
- il prodotto potrebbe avere costi interni alti per compensare le basse o nulle commissioni di ingresso?
- I gestori del prodotto potrebbero avere un profilo non proprio alto e specializzato in quel settore? Questo puoi facilmente intuirlo perchè un professionista che sa fare bene le cose e ottiene risultati importanti, non chiede due spiccioli per le sue competenze. In particolare se quelle competenze appartengono a pochi. Quindi se tu e gli altri sottoscrittori non pagate costi, quale tipo di profilo potrà permettersi la società?…
- Quale tipo di risultato può darti un prodotto standard, comprato dalla massa e senza una gestione di altissimo livello?
- Potrai accedere ai tuoi soldi con facilità, o i vincoli che sempre esistono, saranno molto più ristretti?
Ecco, partendo da queste premesse possiamo iniziare a esaminare alcune differenze fondamentali tra PIP e FIP ai sensi della normativa che, per inciso, è riferita a due norme diverse. Infatti il PIP è disciplinato dal decreto legislativo n. 252/2005 , mentre il FIP dal decreto legislativo n.124/1993.
Vediamo le differenze pratiche.
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Cosa accade se l’ aderente muore e i soldi si trovano in un FIP o in un PIP?
Il riscatto per morte dell’ aderente nel caso di un FIP avviene SOLO per mano degli eredi dell’aderente. Non puoi indicare beneficiari diversi.
Il riscatto per morte dell’ aderente nel caso di un PIP, può avvenire per mano degli eredi dell’ aderente oppure dei diversi beneficiari indicati in polizza all’emissione o con successive modificazioni.
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Quali requisiti devi avere per accedere alla pensione che hai creato con un FIP o con un PIP?
I requisiti che ti consentono di accedere alla pensione che hai costruito con il FIP, sono da distinguere per due casi specifici, quello di pensione complementare per vecchiaia e quello di pensione complementare per anzianità .
La pensione complementare per anzianità necessita dei seguenti requisiti per essere erogata:
– Devi trascorrere minimo 15 anni di permanenza nella polizza e devi aver versato per un minimo di 15 anni in polizza;
– Devi avere un’ età inferiore di non più di dieci anni rispetto a quella prevista per il pensionamento di vecchiaia nel regime obbligatorio di appartenenza.
La pensione complementare per vecchiaia necessita dei seguenti requisiti per essere erogata:
-Devi maturare gli stessi requisiti per l’ accesso alla pensione previsti per il tuo regime obbligatorio di appartenenza
-Devi trascorrere almeno 5 anni di permanenza nella polizza
I requisiti che invece ti consentono di accedere alla tua pensione, se possiedi un PIP, sono quelli minimi e non presentano alcuna differenza tra pensione di vecchiaia e anzianità . Infatti esistono solo e unicamente due requisiti e sono i seguenti:
– Devi maturare gli stessi requisiti per l’ accesso alla pensione previsti per il tuo regime obbligatorio di appartenenza
– Devi trascorrere almeno 5 anni di permanenza nella polizza.
- Cosa accade se non posso più lavorare a causa di un incidente che mi ha causato una inabilità?
– Se ho sottoscritto un FIP dovrò presentare il certificato di totale inabilità al lavoro, accompagnato dal documento rilasciato dalla commissione medica dell’ ASL e certificante lo stato di invalidità riconosciuta nella misura del 100%.
– Mentre se ho sottoscritto un PIP, basterà solo la certificazione di una struttura pubblica attestante l’ invalidità riconosciuta in misura maggiore al 66,6%
In ultima analisi, per il FIP manca la possibilità di prelevare le somme senza indicare una motivazione specifica, cosa che invece è possibile fare con il PIP nella misura del 30% all’ anno, trascorsi otto anni di permanenza nella polizza.
Se vuoi capire quale tipo di scopertura avrai rispetto al tuo ultimo stipendio una volta che sarai andato in pensione, scrivimi pure al seguente indirizzo :
cristian.paolillo[chiocciola]risparmioeprotezione.com
o alla mia mail personale:
cristian.paolillo76[chiocciola]gmail.com
Davvero molto puntuale, profondo e concreto,carissimo Cristian, i tuoi articoli /consigli! Un modo di fare la professione davvero unico e fornendo utili informazioni che gli altri non sanno dare e fare!
Grazie Massimo,
cerco di dare un punto di vista diverso rispetto a quello che si è abituati a vedere.
Il tuo commento mi conferma che è una cosa gradita.
Salve collega,
intanto mi congratulo con Lei per la descrizione precisa e dettagliata.
Mi trovo a scrivere una tesi di laurea proprio in merito all’argomento e vorrei inserire il suo articolo in bibliografia ma desidero chiederle maggiori informazioni in quando il suo articolo mi lascia in impasse.
Lei fa una distinzione netta tra PIP e FIP.
Personalmente la stessa distinzione da lei descritta credevo facesse riferimento ai PIP rispetto ai fondi preesistenti.
Ho approfondito i riferimenti normativi a cui lei fa riferimento ma neanche li si trovano queste sostanziali differenze.
Può essermi di aiuto a chiarire questo mio dubbio?